Il centro di Bormio, uno dei borghi più belli delle Alpi, è un piccolo gioiello artistico che merita assolutamente di essere visitato, tra una sciata sulle piste e una giornata alle terme.
Disseminati lungo le vie del centro storico ci sono antiche chiese, palazzi, case rurali, portali, affreschi e altri reperti artistici che ti terranno con il naso all’insù. Sono l’eredità tangibile della millenaria storia di Bormio: nel Medioevo è stata infatti un crocevia di importanti scambi commerciali, artistici e culturali con il nord Europa, e ancora oggi il colpo d’occhio è notevole.
A Bormio centro storico e vie limitrofe sono un concentrato di testimonianze storiche, architettoniche e culturali. Ecco perché ti consigliamo vivamente una visita guidata al borgo, organizzata da professionisti locali che ti sapranno raccontare i segreti di Bormio: se però sei troppo impegnato sulla pista Stelvio o ai bagni termali e hai poco tempo a disposizione, queste sono le 5 cose da non perdere nel centro storico di Bormio.
Cosa visitare a Bormio
La chiesa del Santo Spirito, la cappella Sistina di Bormio
Fra i tanti edifici religiosi di Bormio merita senz’altro una visita questa piccola chiesa sconsacrata che si incontra all’imbocco di via Roma.
La chiesa del Santo Spirito è antecedente al XIV secolo e presenta una struttura esterna semplice, con alcune tracce di affreschi. È però l’interno ad affascinare i visitatori, con una ricca decorazione del XV-XVI secolo il cui tema ricorrente è quello della Trinità e dello Spirito Santo, mentre nel presbiterio compaiono scene dedicate all’Annunciazione.
Sulle pareti laterali, immagini di santi con la loro iconografia classica fatte dipingere da privati in base alla propria devozione. Alzando lo sguardo verso la volta, affrescata nel XVI secolo, potrai ammirare la Trinità, gli Apostoli, la Vergine, gli Evangelisti, i Padri della Chiesa e i Profeti. Uno splendido esempio di arte sacra in contesto alpino.
Piazza del Kuerc, il cuore pulsante di Bormio
Il Kuerc (coperchio) è il simbolo di Bormio e il luogo che lo ospita è storicamente la piazza centrale del paese.
Costruito in legno nel 1387, venne distrutto da un incendio nel 1855 e in seguito ricostruito. Qui si amministrava la giustizia e si tenevano i consigli del popolo. Particolari sono i doccioni a forma di drago. La Torre delle Ore (XIV secolo) è caratterizzata da stemmi, da una meridiana e dall’orologio dipinto. Ospitava al suo interno la Bajona, la grande campana che in passato richiamava la popolazione del Contado in occasione di riunioni, feste o pericoli. Dalla sua fusione sono state ricavate due campane: quella del Consiglio e una seconda più grande, chiamata ancora Bajona.
Il Cortivo (piazza Cavour, 3) era sede dell’archivio, del consiglio, dei magazzini e delle cantine. La facciata presenta antiche insegne del periodo della dominazione milanese di Bormio. Il Palazzo del Podestà (via Roma, 1) era la sede del Tribunale e, fino agli anni Sessanta, delle carceri (tra cui la Marza, il carcere duro cui si accedeva tramite una botola), oltre che della scuola e dell’abitazione del Podestà, la figura che governava il borgo e che possiamo paragonare all’odierno sindaco di Bormio.
Ponte di Combo, la via di accesso a Bormio
Questo caratteristico ponte ad arco costruito direttamente sulla roccia è un altro dei simboli più noti di Bormio. Assunse la sua tipica forma nel 1591, mentre le due edicole che lo contraddistinguono ancora oggi furono costruite nel Settecento. Quella di sinistra, dedicata a S. Giovanni Nepomuceno, protettore dalla furia delle acque, è stata dipinta ex novo nel 1996 sulla base di un disegno preesistente. Quella a destra riproduce il trasporto del S. Crocefisso a Bellpuig, in Catalogna.
Nel Medioevo il Ponte di Combo era l’unico attraversamento di Bormio sul torrente Frodolfo: nei pressi vi era una dogana per chi proveniva dal passo Gavia o da sud-est.
La chiesa del Crocefisso
Un altro luogo da visitare a Bormio è la chiesa del Crocefisso, poco distante dalla zona pedonale. L’esterno è semplice e lineare, con il tetto a capanna, un semplice rosone e l’affresco dell’Imago Pietatis. Settecentesco è il campanile in stile lombardo.
L’interno invece è ricco di affreschi databili al XIV-XV sec. che rappresentano scene della Passione di Cristo, dell’Incoronazione della Vergine da parte delle Trinità e della vita di S. Antonio Abate, cui è dedicata la chiesa.
Il nome di questo edificio sacro, tuttavia, deriva dal Crocefisso ligneo che si trova nella cappella a destra, al quale ancora oggi vengono attribuiti poteri taumaturgici e miracolosi, mentre in quella di sinistra sono ospitati diversi ex voto.
Palazzo de Simoni, sede del Museo Civico
Il Museo Civico di Bormio è uno dei migliori musei in Valtellina non solamente per le sue collezioni che raccontano la storia e le tradizioni della Magnifica Terra, ma anche per le tipiche stue in legno che lo ospitano. Sono le stanze del Palazzo de Simoni, risalente al XVII secolo, che sorge sui resti di un castello medievale, di cui è ancora ben visibile la torre, e presenta tratti tipici degli edifici patrizi e dimore nobili di Bormio.
Sulla facciata, pregevole è il portale ligneo intagliato arricchito da battiporta e catenaccio in ferro battuto. Dal cancello sulla sinistra si accede al giardino con alberi da frutta, che si sviluppa su piani degradanti ed è racchiuso da mura. Collegata al palazzo, la piccola cappella della Beata Vergine del Buon Consiglio (XVII secolo).
Una visita al centro storico di Bormio è un’attività adatta a tutta la famiglia e un’idea perfetta come alternativa allo sci o in caso di capricci del meteo. Ti permetterà di scoprire alcuni scorci nascosti del paese e luoghi che racchiudono secoli di storia e di avvenimenti, anche grazie all’abilità delle guide turistiche di Bormio.