La Via orientale del Cammino mariano inizia a Bormio, nella Piazza del Kuèrc, dominata dalla collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, madre delle chiese della pieve che includeva anche Valfurva, Valdidentro, Valdisotto e Livigno. Danneggiata da un incendio nel 1621, fu ricostruita in stile controriformato. Le più antiche immagini mariane (fine Trecento) si conservano in una lunetta murata e nel passaggio coperto verso la canonica.
Si attraversa quindi Combo, con la chiesa di Sant’Antonio e il Crocifisso miracoloso, fino alla chiesa del Sassello o della Madonna della Pazienza, su una roccia panoramica affacciata su Bormio. L’anconetta originale è oggi al Museo Civico; numerosi ex voto decorano le pareti.
Il percorso scende al Frodolfo, dove una vecchia segheria ricorda le attività artigianali di un tempo, poi prosegue lungo la pista ciclabile in Valfurva. Dopo Sant’Antonio, si torna verso Bormio attraverso i pascoli ai piedi della Réit, nel Parco Nazionale dello Stelvio, nella zona detta Contrada dei Monti, dove un tempo si viveva solo d’estate. La prima chiesa del Seicento, dedicata alla Beata Vergine del Carmine, ha dato il nome alla contrada, oggi Madonna dei Monti. La vecchia chiesa è sconsacrata; l'altare è stato spostato nella nuova chiesa costruita nel secondo dopoguerra.
Il sentiero sale nel bosco di larici fino alla malga Casina bassa, sfiorando la cresta della Réit, per poi ridiscendere alla chiesa della Madonna della Misericordia di Uzza (“la Madonnina”), costruita tra il 1705 e il 1717 inglobando un’immagine affrescata del Cinquecento. A pianta centrica, presenta una cupola affrescata e scene della vita della Vergine, finanziate dagli emigranti a Brescia.
Si risale lungo la Réit fino alla chiesa di San Gallo, isolata nella piana tra Bormio e Premadio, lungo la strada verso il passo di Fraele. Di origine medievale, fu ricostruita nel Quattrocento, conservando affreschi, loggia muraria e una Madonna in trono (1482).
Attraversato l’Adda, si entra nel bosco di Le Motte in Valdisotto. Poco oltre, la chiesa della Madonna di Caravaggio di Oga, costruita a partire dal 1718 su un culto legato all’apparizione del 1432, domina i pascoli a mezza costa. L’interno a pianta centrica ospita un gruppo scultoreo con la Scena dell’apparizione (1885). Un affresco analogo si trova su una casa vicino alla fontana in pietra del paese.
Il cammino prosegue nella Val Cadolena, per poi scendere verso Cepina, dove si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, fondata nel 1356 e ampliata nel Rinascimento. Da quest’epoca restano un affresco del 1498 e un prezioso Flügelaltar (1510-1520) in stile tirolese. Accanto alla chiesa si trova un raffinato ossario settecentesco con cancellata in ferro battuto e affreschi di Alessandro Valdani (1739).