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Panoramica Val Zebrù
Niblogo-Val Zebrù-Baite Campo-Costantini-Cavallaro-Niblogo (sentiero S529 / S526 / S527)
Dalla frazione di Niblogo, in loc. Madonna dei Monti, si imbocca la strada carrabile S529 e si raggiunge il ponte di Peceneccia, si gira a sinistra e ci si addentra nella Val Zebrù vera e propria, costeggiando il torrente. Il percorso è agevole, nella prima parte immerso nei boschi intervallati da profondi valloni e terrazzi verdi dove si trovano le tipiche baite in legno. Il luogo è frequentato da ungulati e dal maestoso gipeto. Raggiunte le Baite di Campo, a quota 1948 m., si sale a destra lungo un ripido sentiero a tornanti fino alla deviazione per il bivacco Costantini e si prosegue sul sent. S526, pianeggiante, fino alle Baite di Cavallaro. Da qui si imbocca il sent. 527, abbastanza ripido a tornanti che riporta sulla strada carrabile nei pressi del Ristoro Zebrù e, da lì, si rientra alla frazione di Niblogo.
Lunghezza 18,3 km – Durata Trekking 6 h 10 min. – Difficoltà media – Quota max. 2360 m – Dislivello 766 m
Scopri il percorso interattivo
Sentiero Glaciologico Alto
Rifugio Forni-Sentiero Glaciologico Alto-Ponti Tibetani-Rifugio Branca- Rifugio Forni (sentiero S524 / S530)
Dal Rifugio Forni si imbocca il sent. S524 sulla destra del torrente Frodolfo e si gira a destra lungo il sentiero glaciologico alto segnato da un triangolo giallo. Il sentiero, molto panoramico, presenta lungo il suo percorso fortini e resti della Prima Guerra Mondiale. Dopo aver raggiunto il Rifugio Branca, si rientra al Rifugio Forni percorrendo la strada carrabile S530.
L’itinerario è stato realizzato nel 1995 per ricordare il centenario della fondazione del Comitato Glaciologico Italiano.
Lunghezza 8,5 km – Durata Trekking 3 h 23 min. – Difficoltà media – Quota max. 2620 m – Dislivello 479 m