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Un viaggio nel mito: la costruzione della strada dello Stelvio

Carlo Donegani. A lui dobbiamo la strada dello Stelvio, entrata nel mito e riconosciuta come una delle più belle strade di montagna al mondo. Vieni, te la presentiamo.

Cinque anni Ecco quanto c’è voluto per realizzare la strada dello Stelvio. Dal 1820 al 1825, l’ingegnere Carlo Donegani s’imbarcò in un progetto ai limiti dell’impossibile: creare una strada che da Bormio (1.225 m) salisse al Passo dello Stelvio (2.758 m) e scendesse nuovamente fino a Spondigna (900 m). Tenendola aperta tutto l’anno, anche nei mesi invernali sfidando neve e valanghe.

Perché fu creata la strada dello Stelvio? Dopo il Congresso di Vienna del 1815, si costituì il Regno Lombardo-Veneto, parte integrante dell’Impero austriaco. Fu necessario costruire una strada che collegasse Milano con Vienna, senza passare dalla Svizzera. Se il tratto da Milano a Bormio fu relativamente facile e veloce, la sfida fu il tratto da Bormio a Spondigna, in Alto Adige.

Come fu costruita? Basandosi su una bozza di epoca napoleonica, Donegani creò soluzioni innovative per l’epoca. Pensa che la strada era larga ovunque cinque metri e non superò mai il 10% di pendenza.

I lavori di costruzione iniziarono il 26 giugno 1820, partendo dal centro di Bormio e proseguendo verso i Bagni Vecchi, dove fu costruito un ponte di legno e la prima galleria. Da qui, si entrava nell’impervia Valle del Braulio che impose ingegnose soluzioni tecniche. Tra queste, la costruzione di 34 tornanti sul versante valtellinese (in seguito divenuti 40) e 48 su quello altoatesino, oltre a gallerie scavate nella roccia o costruite in muratura, e paravalanghe in legno. Furono inoltre edificate infrastrutture per la sicurezza e il ristoro dei viaggiatori: cinque case cantoniere, tre casini per i rotteri (addetti alla manutenzione della strada tutto l’anno, anche d’inverno, quando dovevano “rompere” la neve per permettere il transito), una caserma e l’Oratorio di S. Ranieri alla Terza Cantoniera.

Nel 1831 fu istituito un servizio di diligenza da Milano: in 64 ore si raggiungeva Bormio e in 125 Landeck in Tirolo. Trainata da quattro o sei cavalli, la diligenza poteva trasportare fino a otto persone con i bagagli. E’ tuttora conservata al Museo Civico di Bormio.

Da allora il tracciato della strada è rimasto pressoché inalterato e permette di effettuare un vero e proprio viaggio nella storia.

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